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![]() COSTANZA, CONCILIO DI (1414-1418). Convocato su richiesta dell'imperatore Sigismondo (che faceva derivare dal concilio di Pisa la sua legittimità) per porre fine allo scisma d'Occidente, ottenne le dimissioni di papa Gregorio XII e depose gli altri due contendenti. Fra i suoi primi atti vi fu la condanna per eresia e quindi l'esecuzione di Jan Hus. Nell'aprile 1415 si proclamò autentico concilio generale e dichiarò di derivare il proprio potere unicamente da Cristo e che anche il papa era tenuto a obbedirgli in materia di fede. Mentre i più accesi sostenitori del conciliarismo avrebbero voluto riservare al concilio stesso l'elezione del nuovo papa, passò invece una soluzione di compromesso che inseriva nel conclave dei cardinali trenta rappresentanti delle nazioni (germanica, inglese, italiana, francese e spagnola) presenti al concilio e che condusse all'elezione di Martino V. Questi promise che un successivo concilio si sarebbe riunito entro cinque anni per procedere alla riforma della Chiesa. |
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